Contemplazione teologico-musicale
attorno all'Annunciazione del Beato Angelico
«Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28): dinanzi a questo saluto la vergine Maria rimase stupita e, con lei, un numero inestimabile di pittori, scultori e compositori che, ispirati dal racconto evangelico dell'Annunciazione (Lc 1,26-38), impiegarono la propria creatività per donare alla storia opere d'arte d'incantevole bellezza.
Fra costoro, a pieno titolo rientra il Beato Angelico (al secolo Giovanni da Fiesole, 1395 ca. – 1455), pittore particolarmente rappresentativo del rinascimento fiorentino, il quale per tutta la vita ebbe occasione di raffigurare l'incontro misterioso e straordinario tra l'arcangelo Gabriele e la Beata Vergine, tanto da guadagnarsi l'appellativo di "Maestro delle Annunciazioni".
A partire da questa suggestiva pagina biblica nacque, fra le altre, l'"Annunciazione" attualmente esposta in San Giovanni Valdarno: pala d'altare a tempera su legno (anno 1432 ca.), nella quale l'Angelico – da autentico predicatore domenicano – seppe, con la grazia che gli era propria, rendere presente il mistero, raccontandolo (attraverso la finezza dei colori, la fresca luminosità delle tinte, l'equilibrio dei volumi) e rievocandolo, sino a suscitare nell'osservatore un senso di devozione ed elevazione (mediante i sensi) alle cose dello spirito.
È proprio questo dipinto ad aver fatto da protagonista lo scorso 17 maggio nella "Salutatio Angelica": iniziativa dal carattere ibrido, a metà fra la conferenza, la preghiera e il concerto; frutto della collaborazione fra la Comunità di Ganghereto, il Museo di Santa Maria delle Grazie e l'associazione culturale LiberArte. Un invito a soffermarsi davanti a quest'opera col desiderio di poterla ammirare con uno sguardo più vicino a quello del suo autore; con gli occhi, cioè, di colui che visse nel solco della tradizione domenicana, comunicando la medesima spiritualità per mezzo di un linguaggio squisitamente figurativo.
E se l'arte ha il pregio di essere poliforme e universale, anche questa modesta "contemplazione" si è voluta presentare a mo' di percorso tripartito e a tre voci. Più precisamente:
Tre spunti di riflessione
- La meraviglia di un angelo che si china davanti a una creatura;
- La potenza di un Amore divino che riscatta l'uomo facendosi Uomo, ma col consenso di una donna;
- La mediazione di Maria, nuova Eva, che condivide con l'umanità la vittoria sul peccato, riconciliandola a Dio attraverso la sua incessante preghiera.
Ciascuno dei quali comprendente
- Una esposizione di contenuto iconografico, teologico e biblico;
- Una lettura attinta volta per volta dagli scritti di Tommaso, Antonino e Caterina;
- Un brano musicale alla cetra, ispirato al repertorio di Beethoven, Mozart, Schumann e Morricone.
Apprezzabile e raccolta la partecipazione degli ascoltatori che a poco a poco hanno riempito la sala del museo; a loro va il nostro ringraziamento, nella speranza di aver potuto suscitare un connubio di variopinta meditazione, da poter gustare con gli occhi del cuore.